Sale della Comunità - Immagini irrevocabili | |||
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In questo film Francesco Bruni cerca, a suo dire, di «raccontare una famiglia comune», come quelle che conosce, e lo fa seguendo le mosse dei quattro protagonisti nelle ventiquattr’ore di un giorno ad un tempo normale e speciale, quello dell’esame di terza media di Giacomo, il figlio più piccolo. Ettore e Lara, il padre e la madre, erano un tempo una coppia felice e innamorata, ma la vita non è andata secondo le loro aspettative, e oggi sono genitori separati alle prese con relazioni faticose e conflittuali. Lara vive di corsa, una dedizione al lavoro e ai figli ansiogena e soffocante, per lei oltre che per gli altri. Al contrario di Ettore, artista squattrinato, che prende la vita con allegria e leggerezza, ma totalmente inaffidabile. Emma, la figlia maggiore, aspirante l’attrice e occupante del teatro Valle, ama svisceratamente il padre e rimprovera alla madre di averlo cacciato di casa. Il più maturo dei quattro sembra Giacomo, che appena può cerca di riparare alle mancanze dei genitori. Il giorno dell’esame di Giacomo, i quattro protagonisti si incontrano in vari luoghi della città, di volta in volta in coppie diversamente assortite, svelando aspetti nuovi dei loro legami e progressivamente facendo affiorare un’appartenenza d’amore tenace che forse – il finale è aperto – riuscirà ad avere il sopravvento. Nonostante le apparenze, in questo film i “fondamentali” della famiglia non sono in questione. Il fatto che i genitori siano separati è vissuto dai quattro i protagonisti come una condizione dolorosa, contrassegnata da una struggente nostalgia: “Perché non riusciamo più ad essere felici noi quattro insieme?”. I tre fattori di quello che sono solito definire il mistero nuziale – differenza sessuale, dono di sé aperto alla vita (il tema del rifiuto dell’aborto, sia pure appena accennato, è netto) e “per sempre” – sono tanto chiari quanto dolorosamente messi alla prova. Qual è la strada per superare tale prova? Il regista non dà risposte, anche se sembra suggerire qualche condizione. Basti un solo esempio: nelle due figure della zia e dell’amico di Ettore possiamo scorgere il sostegno, prezioso e decisivo, di un’amicizia più grande. Nessuna famiglia è un’isola, tanto più in una società difficile e complessa come la nostra. Angelo Card. Scola Arcivescovo di Milano (L‘articolo è stato pubblicato sulla rivista "SdC - Sale della Comunità" di Maggio 2014) vai alle altre IMMAGINI IRREVOCABILI |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 20-MAG-14
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