Il teatro è sempre stato in cerca dello spettatore, della sua presenza: ha provato a stupirlo, a sedurlo, a provocarlo, a soggiogarlo, a renderlo partecipe, persino a ignorarlo. Raramente però gli è stata data voce pubblicamente, in modo che diventasse il vero protagonista dellevento spettacolare.
La Federgat sceglie invece di mettere al centro lo spettatore: in un festival come I Teatri del Sacro lo spettatore diventa invece linterlocutore privilegiato, non solo (e non tanto) rispetto alla valutazione estetica degli spettacoli, ma soprattutto per le implicazioni che questi innescano nei confronti della spiritualità.
Abbiamo dunque ideato I 70 visioni e condivisioni, un laboratorio appositamente destinato al pubblico, in cui gli spettatori, coordinati da Giorgio Testa, sono coinvolti in un viaggio ermeneutico dentro tutti gli spettacoli del Festival.
Un itinerario che permette di raccogliere impressioni, parole, immagini, sensazioni e racconti sui rapporti tra il teatro e il sacro, ma anche sulla vita, sullesperienza spirituale, sul dubbio, la paura e la passione.