Sale della Comunità - Percorsi cinematografici | |||
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Tutto sembra perduto. È quello che pensa Pi, un giovane ragazzo indiano che si ritrova naufrago e disperato, solo in una scialuppa di salvataggio con una tigre del Bengala, una zebra, una iena e un orango. Infatti, Pi ha perso tutta la sua famiglia durante il trasferimento dello zoo del padre verso il Canada su una nave giapponese. Sete, fame e mille pericoli gli fanno compagnia nei suoi 227 giorni nelloceano. Come si sopravvive nella (quasi) totale solitudine è il racconto che Pi adulto, laureato e con famiglia fa a Martel, scrittore in cerca di una storia che provi lesistenza di Dio. Tratto dallomonimo romanzo del 2001 del canadese Yann Martel, Life of Pi (Booker Prizer nel 2002) è prima di tutto la lotta contro lo scoraggiamento che viene da noi stessi. «Se fino a questo momento racconta Pi nel romanzo sono sopravvissuto per miracolo, adesso trasformerò il miracolo in abitudine. Tutti i giorni si compirà lincredibile. Lotterò con tutte le mie forze. Sì, finché Dio è con me, non morirò». La religione è una provvista. Nella scialuppa il ragazzo scopre stivate provviste e altre cose utili alla sopravvivenza. Lapprovvigionamento invisibile quanto strategico si rivela però laccesa esperienza spirituale della sua giovinezza. In India, Pi aveva scoperto i fondamentali di alcune religioni che convivono nel paese: lInduismo sotto linfluenza della madre, il Cristianesimo attraverso la figura di un sacerdote che gli rivela il ruolo di Cristo nella storia dellumanità e lIslamismo che entra nelle sue viscere per lorante perseveranza rituale. CONTINUA... |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 09-GEN-13
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