Federgat - FORMAZIONE | |||
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Partendo dal grande interesse che il sacro, nella sua accezione più ampia, ha nel panorama delle produzioni teatrali contemporanee, tanto da ispirare continuamente il lavoro di compagnie di professionisti affermati, e sulla scorta del successo di pubblico che spettacoli incentrati su questo tema hanno, spesso corroborato dallattenzione della critica e dellopinione pubblica, la Federgat ha deciso di offrire un appuntamento con il teatro dedicato al sacro e allo spirito: questo è il laboratorio Il silenzio dellattore di parola. I destinatari Chiunque sia interessato ai contenuti e alle forme del laboratorio, in particolare chi si domanda come unire i propri contenuti spirituali vissuti a una coerente loro esposizione in pubblico (lettura, conversazione, interpretazione). Il metodo Il silenzio dellattore di parola richiama l‘origine silenziosa del parlare, il pavimento muto che lo sostiene e lo fa nascere. Il lavoro proposto è un invito a non spingere le parole verso il pubblico, a non cercare ansiosamente tra le macerie della mente qualcosa da esprimere. Al contrario, si propone di lasciar transitare dentro di sé ogni cosa: l‘aria prima di tutto, poi le parole, il canto, il movimento del corpo. Lasciare che questa forza in transito s‘irradi tutt‘attorno. Uno strumento puro non si esprime: suona. È un‘azione più semplice e forte. Un tronco cavo è suonato dal vento, un fiore è aperto dal sole. Allo stesso modo il corpo integrale dell‘attore in attesa lascia che tutto lo attraversi e che in questo cammino si mostri qualcosa di nuovo, una nuova voce prenda corpo, un gesto inaspettato abbia luogo. Il lavoro si concentrerà sulla ricerca di una posizione perché questo accada, posizione interiore e fisica, sul corpo e la voce suonata e infine anche su brevi estratti di alcuni grandi testi che alludono, sul piano non estetico ma direttamente esistenziale, a questo nostro lavoro teatrale (Jean Pierre de Caussade, Etty Hillesum, Jean Joseph Surin, George Bernanos, Simone Weil, il libro di Giobbe...) Nel corso della giornata di martedì 24 luglio, estratti del lavoro svolto potranno essere mostrati all‘interno della prima edizione del Festival di Monteforte, dove verrà rappresentato anche lo spettacolo L‘ABBANDONO ALLA DIVINA PROVVIDENZA di Alessandro Berti. Lequipe di formatori Il workshop è condotto da Alessandro Berti, con la supervisione di Fabrizio Fiaschini. Il laboratorio è a numero chiuso. Sono ammessi un massimo di 12 partecipanti. I costi Grazie al contributo della CEI ed alla collaborazione con lACEC, la quota di partecipazione al laboratorio è quasi a totale carico della FEDERGAT. Ai partecipanti è chiesto solo un contributo di: - Soci FEDERGAT: 80 euro - Non soci FEDERGAT: 100 euro La quota comprende prenottamento, prima colazione e cena. La sistemazione è in camere doppie e/o triple, a seconda del numero dei partecipanti. Lenzuola e asciugamani sono a carico dei partecipanti. Occorre che ciascuno porti la propria biancheria da bagno e da letto. Il versamento può essere fatto tramite: - c.c.p. n. 49138001 intestato ad ACEC Associazione Cattolica Esercenti Cinema - Via Nomentana, 251 00161 Roma - bonifico bancario: Unicredit Banca Ag. Roma, via Ravenna IBAN IT56F0300205280000003583959, intestato a Federgat via Nomentana 251 00161 Roma Indicare nella causale: LABORATORIO FEDERGAT MONTESE 2012 Come iscriversi Compilare il form online e allegare copia dellavvenuto versamento della quota di iscrizione. Informazioni a: federgat@federgat.it 06.44242135 331.6906345 La sede del laboratorio Chiesa Parrocchiale Santa Maria Maddalena via Mediana, Iola, 41055 Montese (MO) Si dormirà e mangerà all‘interno della Canonica della chiesa di Iola, frazione di Montese (MO). Si lavorerà, tempo permettendo, in un prato nei pressi della canonica o nel prato di Monteforte, raggiungibile a piedi in mezz‘oretta di camminata attraverso un bosco di castagni. In caso di pioggia si lavorerà nella Sala Prove di Casavuota, alla Rocca di Montese. Alcune raccomandazioni Sono indicati indumenti comodi ma non sportivi (non la tuta, né la tuta da danza ecc.), l‘ideale sono vecchi vestiti in cui vi sentite a vostro agio nel muovervi liberamente, diciamo di una certa eleganza trasandata, viva, insomma vestiti di cui smettere di preoccuparsi dal momento in cui li indossiamo, per quanto ci sono abituali. Si lavorerà scalzi o con scarpe comode. Chi sa suonare o possiede uno strumento trasportabile lo porti con sé. Verranno spediti agli allievi e alle allieve i testi su cui lavoreremo, si richiede la memoria di un piccolo estratto di testo. Come raggiungerci Iola è una frazione del comune di Montese (MO), sull‘Appennino Tosco Emiliano. In auto: per chi arriva da Firenze, autostrada fino a Pistoia, poi SS 64 Porrettana, direzione Bologna, percorrerla fino a Marano (BO), da lì prendere a sinistra la strada ‘Marano-Canevaccia‘, direzione Montese. Arrivati all‘incrocio della Canevaccia, prendere a sinistra per Gaggio Montano (BO), dopo pochi km si arriva a un bivio, prendere a destra per Iola: dopo 200 metri sulla destra trovate la Chiesa di Iola e la Canonica annessa. Per chi arriva da Bologna, SS 64 Porrettana fino a Marano (BO), poi come sopra. In treno: linea Bologna-Porretta o Pistoia-Porretta. Scendere alla Stazione di Porretta Terme. In autobus: da Porretta autobus 757 per Iola-Montese, nei festivi ci sono 2 corse giornaliere (h 10.20 e h 18.20), nei feriali ci sono fino a 6 corse giornaliere (vedi il sito di ATC Bologna). In elicottero: eliporto di Montese. A piedi: l‘antica via Francigena passa per Iola. |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 02-LUG-12
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