Federgat - I Teatri del Sacro
I TEATRI DEL SACRO a Roma
posti riservati a giovani in ricerca

PROGRAMMA 28 MARZO - 26 MAGGIO 2012
 
 
28 marzo, ore 21 – Basilica di San Saba
Creativamente – In nome della madre
di Erri De Luca, con Patrizia Punzo, scene e regia Danilo Nigrelli
Lo spettacolo non è il semplice racconto della vita di Maria ma un’esperienza di condivisione fra il pubblico e l’artista in scena, perché questa vicenda così nota non ci chiede di essere ascolata bensì di essere raccontata nuovamente da tutti e per tutti. Patrizia Punzo non interpreta un personaggio, ma accompagna ogni singolo spettatore nell’incontro con questa ragazza “piena di grazia”, sottolineando l’attualità del messaggio e coinvolgendo il pubblico in prima persona. L’allestimento nella splendida Basilica di San Saba è un ulteriore stimolo a mettersi in cammino con Maria che stimola la sensibilità e l’introspezione di ogni spettatore.
 
1 aprile, ore 17 – Teatro Tor Bella Monaca
Causa AC – Il ponte di pietre e la pelle d’immagini
di Daniel Danis, con Laura Nardi e Lino Musella, regia Amandio Pinheiro
In un delicato e incantevole gioco teatrale di trasformazioni e magie teatrali lo spettacolo è la messa in scena dell’immaginazione e della fantasia di due bambini, Mung e Momo, venduti inconsapevolmente dai genitori a trafficanti di schiavi per salvarli dalla guerra. Tra i due nasce un’amicizia che diventa protezione e nuova famiglia, un sostenersi incondizionato tra le umiliazioni e la violenza che permette ai protagonisti non solo di sopravvivere, ma di sognare e creare un mondo senza guerre. Lo spettacolo, grazie alla bravura degli interpreti e alla regia, cattura il pubblico in un gioco continuo, ingegnoso e significante, dove, tra oggetti che si animano e infinite suggestioni, il sogno prevale sulla realtà.
 
4 aprile, ore 21.00 – Basilica di Santo Stefano Rotondo
Casavuota - L’abbandono alla divina provvidenza
di e con Alessandro Berti
Lo spettacolo trae spunto da un trattato sull’esperienza spirituale intesa come distacco fiducioso dalla propria autoreferenzialità per aprirsi totalmente alla contemplazione dell’attimo, del momento presente, cogliendo nella povertà di sé la pienezza di Dio. Una kenosis progressiva che l’attore, seduto in poco spazio con pochi spettatori, come per una predica domestica, rende viva lasciando che lentamente il corpo si conformi al suono delle parole, nel compimento della semplice azione di pelare un cesto di mele, di cui alla fine saranno conservate le bucce, quel resto inutile che tuttavia custodisce l’essenza. Tutto compiuto esibendo gli scarni elementi della messa in scena (un mixer, qualche oggetto, una tonaca), quasi a voler mostrare che l’abbandono al momento presente non è solo prerogativa dell’esercizio mistico, ma anche del lavoro d’attore, del suo donarsi totale all’azione che compie ogni volta per lo spettatore, qui ed ora.
 
14 aprile, ore 21 – Teatro Tor Bella Monaca
Metisteatro - Laudes
dalle Laudi umbre del XIII e XIV secolo
Lo spettacolo vede coinvolti 20 attori impegnati in una grande opera corale a partire dai versi delle laudi umbre medievali, tutte anonime ad eccezione del Pianto della Madonna di Jacopone da Todi. Il corpo dell’attore diventa diretta espressione dell’immaginazione e dalla fusione di parole e movimenti si stagliano gli assolo di personaggi e dialoghi. In una chiave drammaturgica che esalta l’attualità delle domande di senso dei versi, emerge in tutta la sua forza l’eterno interrogarsi dell’uomo sulla propria dimensione trascendente.
 
15 aprile, ore 17 – Teatro Tor Bella Monaca
Sicilia Teatri – Guai a voi ricchi, papà era cattocomunista
di e con Giovanni Scifoni
Dalle voci dei ragazzi delle periferie romane ai canti di Victor Jara, dalle messe-beat ai preti guerriglieri dell’America Latina, Guai a voi ricchi è un sorprendente viaggio tra cristianesimo e comunismo. Miscelando con efficacia il comico e il drammatico, l’attore-narratore trascina gli spettatori negli anni ’60 quando nelle salette parrocchiali si leggeva Marx, c’erano i preti operai e si occupavano le chiese per protestare contro la guerra in Vietnam. Tra ricordi autobiografici e vicende storiche, il narratore tortura il pubblico e se stesso con le domande che da 2000 anni l’uomo ostinatamente riformula: perdonare significa permettere che il male resti impunito? Chi perdona è un vile? Cristo è venuto per liberarmi dal mio peccato. Dal mio. E quello degli altri?
 
18 aprile, ore 21 – Teatro Biblioteca Quarticciolo
Casa degli alfieri teatro e natura – Il giardino sacro
di e con Patrizia Camatel, Mariangela Celi, Fiona Sansone, Lorenza Zambon, musiche dal vivo Carlo Actis Dato
L’esperienza dell’incontro con “la natura” può portarci ad un’esperienza del “sacro”? Lorenza Zambon (attrice-giardiniera che esplora da tempo la relazione fra teatro e natura) e un piccolo gruppo di giovani donne conducono lo spettatore in uno spazio amichevole, in cui attrici e pubblico si guardano negli occhi per condividere con semplicità e divertimento un’esperienza comune e un piccolo paradigma replicabile di orto metropolitano “del terzo millennio”, trasportabile e realizzabile ovunque.
 
20 aprile, ore 21 – Centrale Preneste Teatro
Intergea – L’amore impaziente
di Valeria Moretti, con Daniela Poggi, regia di Silvio Peroni
Una donna, nel chiuso della sua stanza assapora e testimonia il piacere della ribellione, l’infinitezza del desiderio, la voluttà del sacrificio, il colore della solitudine. L’amore della donna nei confronti dell’uomo e l’amore della mistica nei confronti del divino si protraggono nello spettacolo in un parallelismo che non si svela mai completamente. Sotto i nostri occhi si dispiega, attraverso questo personaggio femminile, un universo a sé, coinvolgente e impervio, fragile e duro, ossessivo e malinconico. Il percorso mistico verso l’Amato non conosce né tregua né riposo, è un amore impaziente, smisurato, ossessivo, esuberante, ostinato, che si dà senza risparmio.
 
11 maggio, ore 21 – Sala Cantieri Scalzi
O Thiasos TeatroNatura – La leggenda di Giuliano
Racconto teatrale con musica dal vivo
scritto, narrato e diretto da Sista Bramini, musica vocale e strumentale interpretata da Camilla Dell’Agnola e Carla Taglietti, regia musicale di Camilla Dell’Agnola, costumi di Fiamma Benvignati
Lo spettacolo è una libera elaborazione in forma di racconto teatrale de La leggenda di S.Giuliano ospitaliere di Flaubert. Narra la anomala conversione di Giuliano, cacciatore abilissimo e efferato che finisce per assassinare inconsapevolmente i suoi genitori come un miracoloso cervo gli aveva predetto. Un cammino di solitudine e di espiazione estrema lo conducono ad una essenzialità del cuore nella quale fiorisce in lui un inedito modo di percepire la realtà dentro e intorno a lui: il senso del vivente.  Apparentemente estrema, la vicenda di Giuliano è quella di tutti noi, sempre più lontani dal contatto diretto con la natura e con gli altri esseri viventi. Siamo sempre più potenti, grazie ai ‘prodigi’ della tecnologia, ma meno vitali, sempre più schiavi del consumo e esiliati dall’arte del vivere.
 
13 maggio, ore 11 e ore 18 – Teatro Biblioteca Quarticciolo
I Sacchi di Sabbia - Abram e Isac, sacra rappresentazione in cartoon
Regia Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo, con Arianna Benvenuti, Giulia Gallo, Giulia Solano
Con Abram e Isac, sacra rappresentazione in cartoon, la compagnia I Sacchi di Sabbia compie una stupefacente acrobazia sulla fonte biblica, trasformando una sacra rappresentazione del Quattrocento in un’animazione che prende vita da un libro pop up. Nella semplicità di una cornice scenica scandita dal ritmo del tempo (una pila di libretti che si alza e si abbassa) si materializza così, davanti allo spettatore, un delizioso teatrino di carta che, quadro dopo quadro, restituisce la drammatica storia del sacrificio di Isacco in forma di sogno e di fiaba, lasciando a ciò che resta della nostra infanzia il compito di rimanere incantati.
 
13 maggio, ore 11 e ore 18 – Teatro Biblioteca Quarticciolo
Arkadis - Messa in scena
regia di Giulio Costa, con Marco Sgarbi
Una fulminante performance sul significato e sull’attualità del rituale fondativo della fede cristiana: nello spazio vuoto della scena un attore assembla un rudimentale altare e un ambone, preparandolo per la messa, con la gestualità esperta e abitudinaria di chi ripete quotidianamente le stesse azioni. Solo che, sotto la focale del teatro, ogni movimento e ogni oggetto, decontestualizzati dal loro ambiente originario, si accendono di luce nuova, portando l’attore / prete e lo spettatore / fedele a riflettere sul senso di un rito vissuto troppo spesso superficialmente, dato quasi per scontato, fino al punto di massima intensità, quando, dopo la proclamazione della Parola, l’attore / prete alza per la prima volta gli occhi e fissa a lungo il pubblico, con uno sguardo interrogativo e penetrante, carico di domande conturbanti

13 maggio, ore 21 – Centrale Preneste Teatro
Compagnia Xe – Judith e l’angelo
coreografia Julie Ann Anzilotti, con Paola Bedoni, Giulia Ciani
Lo spettacolo è il racconto danzato di un percorso interiore: Judith, una ragazza qualunque di oggi, vive momenti di disperata solitudine, un senso di vuoto e di vacuità che non riesce più a tamponare con la frenesia delle attività, con il far finta di niente, con i trucchi e i vestiti: ha bisogno di verità e si arrende, ha bisogno di un aiuto, un aiuto Superiore. Ed è in questo stato d’animo di ricerca e di ascolto che incontra l’Angelo in quanto emissario del Divino ed inizia un dialogo con lui che la porta ad un vero rapporto con Dio, rapporto che non è sempre pacificante, ma che contiene comunque un aspetto di accoglienza e di speranza.

18 maggio, ore 12 – Teatro India/sala Indiateca
PRESENTAZIONE BANDO TERZA EDIZIONE I TEATRI DEL SACRO
 
20 maggio, ore 21 – Centrale Preneste Teatro
Fondazione Teatro Piemonte Europa/CTB - Apocalisse
di e con Lucilla Giagnoni
Lo spettacolo s’ispira all’ultimo libro della Bibbia. Apocalisse non vuol dire - come ormai è in uso nel linguaggio comune - “catastrofe” e, di conseguenza, “fine”, bensì “rivelazione”. In un mondo di ciechi che credono di vedere e, dunque, di sapere, il mistero si rivela solo a chi sa guardare, a chi ha occhi nuovi. Cecità e Rivelazione fanno immediatamente pensare ad un personaggio totemico nel teatro occidentale: Edipo. Il Testo sacro che per i cristiani sigilla la serie dei testi biblici e il testo teatrale che dà inizio ad ogni forma di indagine sull’Uomo vengono posti in parallelo a raccontare che la fine dei tempi è in realtà un nuovo Inizio e una nuova Vita per chi impara a Vedere. È la storia dell’evoluzione della Coscienza: un bambino appena nato vede il mondo come un fenomeno incredibile in cui pian piano le cose si riempiono di senso. Questa è l’Apocalisse, una Ri-Nascita.
 
24 maggio, ore 21 – Sala della Comunità Santa Silvia
Donati-Olesen -  Oibò son morto
di e con Jacob Olesen e Giovanna Mori
Apparentemente un semplice pezzo di deliziosa comicità: due anime che si ritrovano in un altrove non ben identificato dopo essere morte inaspettatamente, nel pieno della vita. Si incontrano e si amano di puro sentimento, per ovvia assenza di corpo, liberando tutta la loro fantasia affettiva. Ma dietro l’incalzare del ritmo comico traspare una vena dolcemente melanconica, vicina al sentire dei due autori nordici, Arto Paasilinna e Jan Fridegård, a cui il lavoro s’ispira. Nel loro tenero ritrovarsi, le due anime non esprimono infatti i sentimenti dei morti, ma il desiderio dei vivi: quel bisogno struggente di far durare per sempre le emozioni, di portare con sé, anche dopo la morte, quei frammenti di gioia, spesso nascosti e dimenticati, che hanno reso la vita migliore a noi e agli altri, di poter infine continuare a sentire coloro che rimangono, benedicendo dall’al di là le giornate e i sogni di chi ancora vive nell’al di qua.
 
26 maggio, ore 21 – Sala della Comunità di Santa Silvia
Ariel -  La storia di Ruth
di Alberto Baroni, Mauro Colombo, Luigi Galli, con Maria Concetta Gravano, Irina Lorandi
Uno spettacolo che alterna con particolare efficacia azione narrativa e interpretazione testuale: ne scaturisce una sorta di ‘dramma didattico’ che, con l’aiuto prezioso della musica dal vivo, guida con intelligenza lo spettatore dentro le pieghe del libro, mettendone in luce la trama significante, dal tema della solidarietà femminile a quello dell’accoglienza dello straniero, dal valore della fiducia alla determinatezza del coraggio. 
 
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 18-APR-12
 

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