Sale della Comunità - Percorsi cinematografici
La parola agli autori...
Il film sarà nelle sale dal 24 febbraio


Milano, 20 febbraio 2012 - Roberto Faenza presenta il suo ultimo film, Un giorno questo dolore ti sarà utile. Insieme a lui, Peter Cameron, autore dell’omonimo libro da cui il film è tratto, e la produttrice della Jean Vigo, Elda Ferri.
Romanzo di formazione nato e girato nella Grande Mela, Un giorno questo dolore ti sarà utile porta sullo schermo i pensieri confusi e teneri di James, adolescente in bilico tra paura e voglia di crescere, e le sue insicurezze mentre cerca il proprio posto nel mondo. Intorno a lui, adulti portatori sani di irrisolte contraddizioni e una nonna che sembra l’unica capace di ascoltarlo…
 
Abbiamo chiesto a Faenza, Cameron e Ferri un breve scambio di battute sul film.
 
@ Roberto Faenza
Un giorno questo dolore ti sarà utile inquadra i problemi dell’adolescenza, ma anche la relazione dei ragazzi con valori e di figure di riferimento…
I giovani li cercano e li sentono. Come il protagonista, James, guardano alla tradizione della nonna… Ieri leggevo degli articoli interessanti sull’adolescenza pubblicati su Repubblica: secondo alcune ricerche recenti, la trasgressione è l’ultima cosa che vogliono i ragazzi. Significa che siamo in un mondo in cui ci sono adulti trasgressivi (vedi padre e madre del film), e giovani che invece preferiscono basi solide. È il contrario di quello che di solito si pensa, ma è ciò che c’è attualmente in giro. Infatti, credo che la storia di questo film sia estremamente attuale, molto sentita dai ragazzi.
Lei vede gli adolescenti come il perno del cambiamento della società attuale…
Ha ragione. Mi piace molto una citazione di don Puglisi che diceva: “per gli adulti non c’è più niente da fare, per i ragazzi si può ancora fare tutto”.
 
@Elda Ferri
Nella sua esperienza, i film da produrre si scelgono a istinto o sulla base dell’attualità del tema? Da dove è nata la decisione di produrre questo film nello specifico?
Direi sulla base della lettura dei copioni che ci vengono segnalati. In questo caso, un elemento decisivo è stato il titolo. Roberto (Faenza, ndr) aveva visto in libreria Un giorno questo dolore ti sarà utile, ne era rimasto molto colpito. L’abbiamo letto, e ci è piaciuto. Certo, contano anche i contenuti; tutta l’attività della nostra casa di produzione è stata sempre orientata ai contenuti, che sono le uniche cose su cui è importante lavorare. Questo film per noi è importante, siamo contenti di averlo fatto, anche con la “scommessa” di lasciare una parola come dolore nel titolo – che pare terrorizzare i produttori perché pare allontanare il pubblico. In realtà siamo convinti che occorra fare bei film, progetti in cui si crede, che la gente li vada a vedere o no, altrimenti si farebbero solo titoli di un certo genere, il cui successo al botteghino è garantito. Finché riusciamo a sopravvivere, andiamo avanti.
 
@Peter Cameron
Il dolore a cui fa riferimento il titolo del suo romanzo è dovuto al cambiamento adolescenziale del protagonista o alla sua inadeguatezza rispetto al contesto (un po’ disastrato, per la verità) familiare e sociale in cui vive?
Direi entrambe le cose. L’adolescenza è di per sé molto stimolante ma difficile e dolorosa, e nel caso di James (il protagonista) abbiamo anche la complicazione della depressione: lui non è tanto disadattato, ma depresso, il che complica indubbiamente questa fase della vita.
 
 
Guarda il trailer in versione manga!
 
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 27-FEB-12
 

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