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Familia rodante   versione testuale
di Pablo Trapero

Una famiglia si mette in viaggio su un camper per festeggiare un matrimonio. Partendo da Buenos Aires devono arrivare ai confini dell’Argentina. Sono in dodici e durante il viaggio accade di tutto. Convince Familia rodante, il nuovo film di Pablo Trapero, che il pubblico veneziano conosce per Mondo grua, vincitore del premio della critica a Venezia ’99. Le vicende bislacche di una famiglia numerosa non solo riescono a divertire, grazie ad una struttura snella e veloce, ma anche a porsi come metafore esistenziali di un certo rilievo. Il film, un road movie all’argentina, non è solo un percorso verso una periferia territoriale, ma anche un viaggio ai margini della coscienza dei protagonisti. Verso la periferia dell’anima. Il silenzio finale della vecchia nonna è emblematico perché racchiude tutto il senso del film: la necessità di fermarsi e di vivere ogni briciola di sentimento in maniera intensa. Un epilogo che commuove, perché è l’unico momento in cui la m.d.p. di Trapero si ferma, dopo aver seguito, senza tregua, le corse dei protagonisti. (G.F.)
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