Catherine Breillat rilegge la favola della Bella addormentata. Una neonata viene colpita da una maledizione di una strega, soltanto moderata da tre fate adolescenti: a sei anni sprofonderà in un sonno profondissimo che durerà cento anni e al risveglio avrà sedici anni. La prima parte del film racconta le peregrinazioni oniriche della bambina durante il suo sonno, fatte di strani incontri con bruti, nani, streghe cattive, mentre la seconda si sofferma sulla iniziazione sessuale della ragazza adolescente.

Il film appare del tutto sconnesso nella prima metà, gli episodi non trovano una plausibile continuità e i personaggi incontrati non suscitano né curiosità né tantomeno empatia e finiscono solo per annoiare. La seconda parte, invece, si sofferma, con tutt’altro tono, sui temi cari all’autrice, senza tuttavia aggiungere nulla al già visto. Tra effetti speciali da Bollywood e psicologia da supermercato, l’opera delude decisamente. Si parla molto in questa edizione della sezione Orizzonti per la quale il direttore annuncia grandi novità e grande qualità a partire – dice – proprio dal film inaugurale, ma se il bel tempo si vede dal mattino… 

Alessandro Cinquegrani